LA MIA META di Gianluigi “Longar” Salvi, De Ferrari Editore, Collana Oblò, aprile 2013.
E’ così che a volte inizia un “viaggio” dentro di sé: facendo un viaggio reale, percorrendo chilometri su chilometri, incontrando gli occhi dello straniero, fondendosi con il corpo di una donna, negoziando con l’istinto dei lupi, e bivaccando, se necessario, nel cuore della natura. Questo è il viaggio di un giovane uomo, Gianluigi Salvi, che all’età di 18 anni ha percorso nel giro di sei mesi 16.000 chilometri attraversando sei stati del Canada e sedici degli Stati Uniti e che è diventato un racconto in “La mia meta”.
Leggere di questo viaggio è l’occasione per immaginare noi stessi, soli, alla ricerca della nostra meta, a girovagare per l’America di metà anni ’80, qualche anno prima della caduta del muro di Berlino e l’esplodere dei processi di globalizzazione ...
E’ così che a volte inizia un “viaggio” dentro di sé: facendo un viaggio reale, percorrendo chilometri su chilometri, incontrando gli occhi dello straniero, fondendosi con il corpo di una donna, negoziando con l’istinto dei lupi, e bivaccando, se necessario, nel cuore della natura. Questo è il viaggio di un giovane uomo, Gianluigi Salvi, che all’età di 18 anni ha percorso nel giro di sei mesi 16.000 chilometri attraversando sei stati del Canada e sedici degli Stati Uniti e che è diventato un racconto in “La mia meta”.
Leggere di questo viaggio è l’occasione per immaginare noi stessi, soli, alla ricerca della nostra meta, a girovagare per l’America di metà anni ’80, qualche anno prima della caduta del muro di Berlino e l’esplodere dei processi di globalizzazione ...
.... che hanno accorciato la distanza con gli USA e spostato l’attenzione degli europei verso l’Oriente. L’America che ci propone Salvi porta ancora tracce della Beat Generation e come un nuovo Jack Kerouac l’Autore racconta dei luoghi e delle persone che incontra con uno stile diretto e una “prosa spontanea” e fresca, come probabilmente sono stati i suoi 18 anni. Il ritmo sostenuto del racconto dà chiaramente conto del ritmo del viaggio, soste brevi ma intense per poi ripartire all’alba per la prossima tappa, accompagnato con le note nella testa dei The Doors, degli Eagles, di Neil Young e Bob Dylan. Una miscela coinvolgente di scoperta, romanticismo e senso di libertà.
Da Est a Ovest, da Halifax in Canada a Seattle negli Usa, dalla riserva indiana ai nuovi americani. E ritorno. Un viaggio in solitaria che è stato soprattutto per l’Autore un viaggio dentro se stesso, alla scoperta dell’Altro e del diverso, dello spazio e dei suoi limiti, dei pericoli ma anche dei propri punti di forza. Perdere l’orientamento in un bosco sperduto dall’altra parte del mondo o incontrare dei lupi nel cuore della notte mentre l’unico riparo è un sacco a pelo o più semplicemente trovare un lavoretto per recuperare i soldi necessari per proseguire il viaggio sono solo alcune situazioni descritte nel libro “La mia meta” che fanno emergere la personalità avventurosa, fiduciosa e pragmatica di Gianluigi Longar Salvi, la sua visione “globale” mista a sentimento “locale” forse tratto tipico di chi è cresciuto con i sani e semplici valori dei pescatori e con la mente aperta dei navigatori.
@lindafinardi
Da Est a Ovest, da Halifax in Canada a Seattle negli Usa, dalla riserva indiana ai nuovi americani. E ritorno. Un viaggio in solitaria che è stato soprattutto per l’Autore un viaggio dentro se stesso, alla scoperta dell’Altro e del diverso, dello spazio e dei suoi limiti, dei pericoli ma anche dei propri punti di forza. Perdere l’orientamento in un bosco sperduto dall’altra parte del mondo o incontrare dei lupi nel cuore della notte mentre l’unico riparo è un sacco a pelo o più semplicemente trovare un lavoretto per recuperare i soldi necessari per proseguire il viaggio sono solo alcune situazioni descritte nel libro “La mia meta” che fanno emergere la personalità avventurosa, fiduciosa e pragmatica di Gianluigi Longar Salvi, la sua visione “globale” mista a sentimento “locale” forse tratto tipico di chi è cresciuto con i sani e semplici valori dei pescatori e con la mente aperta dei navigatori.
@lindafinardi